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Francesca Ghio, chi è la consigliera genovese vittima di violenze a 12 anni

donne vittime di violenza

Ecco chi è la consigliera comunale Francesca Ghio, che con la sua testimonianza shock ha raccontato le violenze subite a 12 anni.

Francesca Ghio, dopo il suo intervento in aula a Genova, il 25 novembre 2024, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha suscitato grande interesse mediatico. Scopriamo qualcosa in più sulla consigliera comunale divenuta simbolo con il suo racconto.

La biografia e la carriera di Francesca Ghio

Francesca Ghio dovrebbe essere nata nel 1993, è originaria della Genova “bene“, come da lei precisato in aula. Grazie al suo profilo su Linkedin si scopre che si è laureata nel 2017 nella triennale di Scienze della comunicazione e dell’informazione presso l’Università degli studi di Genova. In seguito ha conseguito la laurea magistrale in Ecologia presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Dopo qualche esperienza come speaker, di volontariato e da organizzatrice di eventi ha scelto di scendere in politica. Una volta entrata in campo ha ricoperto il ruolo di portavoce dei Fridays For Future. Successivamente è diventata consigliera comunale, dopo essersi presentata con la lista RossoVerde.

Il suo intervento in aula per il 25 novembre

La consigliera comunale in rappresentanza della lista RossoVerde, in occasione dell’intervento in aula nella giornata del 25 novembre, quando in agenda erano previsti temi legati alla violenza sulle donne, ha deciso di raccontare la sua esperienza.

Francesco Ghio ha raccontato di aver subito violenze da un uomo di cui si fidava, quando aveva solo 12 anni. Le ripetute violenze ed il silenzio le hanno provocato un trauma psicologico e l’isolamento. Nel corso del suo intervento in aula ha svelato quanto subito da un dirigente di una piccola azienda. L’uomo l’ha stuprata fisicamente per mesi vessandola anche psicologicamente.

Durante la discussione sul 25 novembre, ha raccontato: “Avevo 12 anni quando sono stata violentata fisicamente e psicologicamente, tra le mura di casa mia, ripetutamente per mesi e mesi, da un uomo di cui mi fidavo, un dirigente genovese, il vostro bravo ragazzo. Vivevo nel cuore della Genova bene e avevo appena iniziato la seconda media. Lui mi diceva di stare zitta e che doveva essere il nostro segreto, dovevo giurargli di non raccontare niente a nessuno, mentre sottostavo alle sue torture. Il dominio dell’uomo, del padre, la mia mente e il mio corpo sotto la sua autorità: l’emblema del patriarcato“.

Nel motivare le ragioni del suo intervento la Ghio ha spiegato: “La volontà del mio intervento era fare qualcosa di diverso perché il messaggio passasse in modo più forte, essere rappresentazione della realtà. Ho capito di doverlo fare mentre addormentavo la mia bimba”. Una violenza perpetrata nel tempo che ha avuto degli strascichi: “Non sapevo neanche cosa fosse una denuncia a 12 anni. […] Mi sono coperta le cicatrici sulle braccia per anni, nessuno mi ha mai chiesto perché tenessi sempre felpe e maniche lunghe, ma il dolore era l’unica emozione che mi faceva provare ancora qualcosa”.


Tra i passaggi più toccanti, quello in cui ha svelato di aver trovato il coraggio di affrontare la sua esperienza grazie alla sua bimba. “Mi sono persa nei suoi occhi, ho pensato che come ogni martedì avrei partecipato al solito ‘teatro’. Ci si trova a fare teatro su discorsi del genere sentendo una sorta di apatia che è normalizzare tutti i problemi, sia su questo tema, come su altri, pensiamo al genocidio. Restano le cadenze per ogni problema della società: il 25 novembre, l’8 marzo. Raccontando quello che ho subito ho voluto togliere apatia e mettere empatia, usare la storia come atto politico”.

La vita privata di Francesca Ghio

Non si sa se la Francesca Ghio sia sposata, ma sui social trapela la presenza del suo partner in qualche post, sebbene su di lui ci sia riservatezza.

La coppia dovrebbe stare insieme sin dal 2016, come documentato via social. È noto che è diventata madre nel 2024 di una bambina; sua figlia si chiama Artemisia. Un nome carico di significato, in quanto rimanda alla pittrice simbolo femminista: Artemisia Gentileschi.

Curiosità su Francesca Ghio

– La consigliera è presente su Instagram, dove pubblica molti contenuti personali e di vita quotidiana, mentre risultano ridotti i contenuti che riguardano temi politici.

– Ama la natura, viaggiare, le tavole imbandite di buon cibo, gli animali, i temi relativi alla sostenibilità ed alla politica ambientale.

– Nell’estate 2024, la consigliera comunale rossoverde ha ricevuto critiche da parte dei suoi colleghi. Questo perché era uscita dall’aula, durante lo svolgimento del Consiglio comunale, per allattare la figlia di pochi mesi. Dopo le polemiche sollevate dalla sua condotta è rientrata in aula con la piccola in braccio.

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ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024 11:30

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